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Il prodotto principale della mia attività di apicoltura è naturalmente il miele, che produco prevalentemente in due apiari stanziali situati rispettivamente a mezza montagna sopra la città di Merano, a 700 metri di altitudine, ed in un parco immerso nel verde nel territorio comunale di Appiano, alle porte del capoluogo altoatesino.

Millefiori primaverile
Se la stagione primaverile è mite e le fioriture abbondanti, il primo nettare raccolto dalle api è quello del ciliegio selvatico, che però lascio alle famiglie per consentire loro la ripartenza stagionale; il melario viene invece messo nel corso della fioritura di melo e del tarassaco, seguita nel mese di maggio da quella dell'acacia (Robinia pseudoacacia).
La produzione di questo miele è influenzata molto dalle condizioni meteo, perché in caso di primavera piovosa o di ritorni di freddo improvvisi le famiglie consumano (giustamente) per se stesse questo miele. Viene prodotto in entrambi gli apiari.
Millefiori estivo
Prodotto principalmente nell'apiario di Frangarto, questo millefiori dal colore ambrato racchiude in sé le essenze floreali del primaverile a cui si aggiungono, la vite americana, il rovo, l'ailanto, l'asparago (coltivato in zona), ma soprattutto il tiglio ed il castagno (di cui si percepiscono le note amare) che sono la fioritura prevalente della zona.

Miele di bosco
Quando oltre al nettare dei fiori le api raccolgono in grandi quantità anche la melata di abete, il miele che ne deriva è di colore scuro che prende il nome di miele di bosco.
Caratterizzato da un profumo che ricorda il caramello e da un valore di umidità molto basso (14,5-16,5%), oltre che a sposarsi benissimo con il pane nero ed il burro, questo miele ha proprietà molto apprezzate:
- ha un minore contenuto di zuccheri
- ha un elevato contenuto di antiossidanti e di polifenoli
- possiede un'elevata concentrazione di sali minerali, vitamine e oligoelementi
Questo miele costituisce la mia produzione principale e viene raccolto dalle api nella postazione di Labers, a 700m di altitudine. Nonostante l'elevata presenza di polline di castagno, il retrogusto amaro di quest'ultimo non viene percepito.